Il capolavoro di Charlotte Bronte ha per protagonista Jane Eyre, una donna indipendente e libera. Una donna troppo moderna per l’epoca vittoriana in cui i pregiudizi verso le donne erano tantissimi e, ancora di più verso le scrittrici, tanto che lei e la sue sorelle, Emily ed Anne, furono costrette a firmare i loro libri con uno pseudonimo maschile, che manteneva però le iniziali dei loro nomi: Charlotte scelse Currer Bell, Emily Ellis Bell ed Anne Acton Bell. Una consuetudine di cui furono vittime altre autrici, come Mary Shelley che firmò la prima edizione di Frankenstein con il nome del marito, e George Elliot, pseudonimo di Mary Anne Evans, autrice di Il velo sollevato.
Charlotte è la maggiore delle sorelle diventate scrittici, prima di lei ci sono Maria ed Elizabeth. È nata proprio oggi, come me, il 21 aprile del 1816; due anni dopo è nata Emily, autrice del capolavoro Cime tempestose e nel 1820 nella famiglia Brontë è arrivata Anne, prima delle due c’era l’unico maschio della famiglia, Patrick, a cui Anne si ispirò per il personaggio del marito violento nel romanzo La Signora di Wildfell Hall. L’origine del cognome si collega alla cittadina siciliana di Bronte, di cui l’Ammiraglio Nelson era Duca. Il padre delle scrittrici, Patrick Prunty (o Brunty), era un suo grande ammiratore, tanto da cambiare il suo cognome in Bronte, ma per far sì che gli inglesi lo pronunciassero correttamente ha aggiunto il segno della dieresi e quindi Brontë.
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ToggleCapolavoro di Charlotte Brontë: la modernità di Jane Eyre
Jane Eyre non è solo il capolavoro di Charlotte Brontë, ma della letteratura mondiale. Generazioni di lettori hanno amato la storia di questa giovane donna che rappresenta tutte quelle che affrontano la vita con coraggio e forza. Donne volitive che non sognano il Principe Azzurro, ma un compagno che sappia tener loro testa e che sia pronto a sfidare il mondo al loro fianco.
Jane non ha famiglia, è cresciuta in orfanotrofio, è una giovane intelligente, colta e indipendente che osa innamorarsi di un uomo proibito per una come lei, il nobile e misterioso Mr Rochester. La ragazza è l’istitutrice di Adele, la figlia che lui ha avuto da una ballerina francese. Nella rigida cultura vittoriana, Jane Eyre ha violato molte regole non scritte, ma che condizionavano pesantemente la vita delle donne. La forza di questo personaggio, però, ha avuto la meglio sulle critiche.
Pubblicato nel 1847, è raccontato in forma autobiografica dalla stessa protagonista. Nel 1996 il capolavoro di Charlotte è diventato un film di Zeffirelli interpretato da William Hurt e Charlotte Gainsbourg.
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Non solo Jane Eyre, le altre donne di Charlotte Brontë
Non solo il capolavoro di Charlotte Brontë ha per protagonista una donna determinata, ma anche i romanzi successivi hanno al centro figure femminili forti.
Shirley
Pubblicato nel 1849, racconta la storia di questa ricca giovane donna che si trasferisce in un villaggio dove eredita un terreno e la comproprietà di una fabbrica e per questo tanti scapoli cercano di impalmarla. Shirley fa amicizia con Caroline, orfana e povera, e perdutamente innamorata di un imprenditore ricoperto di debiti e crudele con i suoi lavoratori. Robert, questo è il suo nome, non può permettersi di sposare una ragazza povera. Il romanzo, si inserisce nel filone della letteratura sociale di inizio ‘800 e racconta le condizioni del lavoro, delle donne e dei matrimoni.
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Villette
Questo è l’ultimo romanzo della scrittrice inglese, l’unico in cui la protagonista non si sposa e che ha come titolo una città immaginaria, Villette. Come Jane, la protagonista del capolavoro di Charlotte Brontë, Lucy è un’istitutrice che insegna in un collegio femminile in Belgio. A Villette, Lucy inizia una nuova vita, ma non è facile e riesce a resistere grazie alla sua forza di carattere. A complicare tutto contribuisce l’arrivo nella sua vita del professor Paul Emanuel, un uomo gentile e brillante, ma focoso, e dell’affascinante amico di infanzia John Bretton. Villette è stato pubblicato nel 1853.
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Il primo capolavoro di Charlotte Brontë è dedicato a un uomo
Questo romanzo è stato scritto prima di Jane Eyre, ma è stato pubblicato due anni dopo la morte di Charlotte, nel 1857.
Il Professore
Per molti anni, la scrittrice inglese ha ritenuto questo scritto immaturo e lo ha lasciato in un cassetto. Ne Il Professore, però, già si scorge la bravura di Charlotte Brontë, capace di creare personaggi indimenticabili con uno stile raffinato. Protagonista del romanzo è il giovane insegnante William Crimsworth, che si mantiene insegnando inglese in un collegio femminile in Belgio. Qua incontra due donne: una è oggetto di una pericolosa infatuazione, mentre con l’altra scopre l’amore. Nelle vicissitudini lavorative di William, Charlotte ripercorre le sue paure e le incertezze per il futuro e la carriera che stenta a decollare.
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Il romanzo capolavoro di Charlotte Bronte e tutti gli altri libri della scrittrice inglese sono dei classici della letteratura mondiale e contano centinaia di pagine, a parte Il Professore, ma non tutti i classici hanno così tante pagine. Ecco, infatti, venti capolavori italiani e stranieri con meno di 150 pagine, da leggere in pochissimo tempo. Woolf, Ibsen, Steinbeck, Orwell, Calvino, Voltaire e tanti altri. Scarica gratuitamente la lista, clicca qui ??????
Le donne sentono come gli uomini e come loro hanno bisogno di esercitare le loro facoltà, hanno bisogno d’un campo per i loro sforzi. Soffrono esattamente come gli uomini d’essere costrette entro limiti angusti, di condurre un’esistenza troppo monotona e stagnante.
Jane Eyre
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