Festa della donna 2023 da festeggiare o no? Io non festeggio questa ricorrenza perché, come per quasi tutte le celebrazioni di qualcosa, trovo riduttivo nonché inutile ricordarsene solo per un giorno all’anno. Così come accade, per esempio, per l’olocausto o per le persone con disabilità o ancora per la violenza sulle donne. Sembra più che altro un modo per sentirsi a posto con la coscienza.
Non voglio, però, che la festa della donna 2023 passi sotto silenzio, perché le donne devono fare rumore sempre e, così, do la voce a grandi donne di tutti i tempi, che hanno dimostrato quanto sia indomabile la forza del sesso debole.
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ToggleFesta della donna 2023: essere una donna non è un limite
Filosofe, scrittrici, politiche, attrici che ci ricordano di essere libere.
Ipazia (355 d.C. – 415 d.C.)
In occasione dell’8 marzo 2023 voglio ricordare la matematica, astronoma e filosofa greca nata nel 415 d.C. e uccisa durante un tumulto di cristiani. Morire per difendere la libertà di pensiero.
Marie de Vichy (1696 – 1780)
Scrittrice francese di epistole, donna di grande intelligenza, ha aperto un salotto letterario frequentato da moltissimi intellettuali dell’epoca.
Jane Austen (1775 -1817)
Tra le grandi scrittrici che hanno lasciato un segno in milioni di lettrici di tutto il mondo e di tutte le età non poteva mancare l’autrice di Orgoglio e pregiudizio e romanzi epistolari e gotici, come Lady Susan e Northanger Abbey.
Mary Shelley (1797 – 1851)
Autrice a soli 19 anni di quello che è considerato il primo vero romanzo di fantascienza, Frankenstein. L’idea nacque nel 1816 quando, durante una vacanza con il marito, la sorellastra e l’amico comune Lord Byron, propose di scrivere un romanzo gotico che raccontasse di un uomo creato da un altro uomo, un atto sacrilego dalle conseguenze terribili. Una donna fuori dagli schemi per quell’epoca.
Charlotte Brontë (1816 – 1855)
La scrittrice inglese è nata lo stesso giorno in cui sono nata io, il 21 aprile. In occasione della festa della donna 2023 la cito un po’ per vanità, ma soprattutto perché in Jane Eyre ha raccontato la storia di una donna che ha infranto molti divieti e tabù dell’epoca vittoriana, tanto che il romanzo era stato definito trasgressivo e indecoroso. Tutt’oggi, però, Jane è amatissima perché rappresenta tutte le donne coraggiose e indipendenti, che vogliono essere artefici della loro vita.
Anne Brontë (1820 – 1849)
Dopo Charlotte ed Emily c’è Anne, la sorella più piccola, ma non per questo meno amata dai lettori. Anche lei ha trattato un tema scomodo e rivoluzionario per l’epoca. In La signora di Wildfell Hall ha raccontato la storia di Helen Graham che lascia un marito violento e va via di casa. Un argomento da non trattare secondo Charlotte, il suo agente letterario. L’atteggiamento probabilmente è legato al fatto che il personaggio del marito violento è ispirato alla figura del loro fratello ribelle. Le accurate descrizioni della brutalità, dell’alcolismo e il linguaggio deplorevole utilizzato non vengono apprezzati dalla critica.
Louisa May Alcott (1832 – 1888)
Alzi la mano chi non ha letto Piccole Donne. Sto immaginando di non vedere nessuna mano alzato. Tutte le bambine del mondo hanno letto la tetralogia della scrittrice statunitense, ricca di insegnamenti ed emozioni. Così, la madre letteraria di Meg, Jo, Beth ed Amy non poteva mancare nella giornata della festa della donna 2023.
Marie Curie (1862 – 1934)
Nell’8 marzo 2023 non potevano mancare le scienziate come Marie Curie, che ha ricevuto due premi Nobel ed è l’unica ad averlo vinto in due campi scientifici differenti: il primo nel 1903 per la fisica insieme al marito Pierre Curie e ad Antoine Henri Becquerel e nel 1911 per la chimica per aver scoperto il radio e il polonio, il cui nome è stato scelto proprio in onore del suo Paese d’origine.
Helen Keller (1880 – 1968)
È stata la prima paladina dei diritti delle persone con disabilità in tutto il mondo. Nonostante la sordità e la cecità è riuscita ad imparare a scrivere, a parlare e a laurearsi nel 1904, grazie alla sua volontà e grazie agli insegnamenti della maestra Anne Sullivan. La sua storia è stata portata sul grande schermo e in una piece che ha girato i teatri di tutto il mondo.
Virginia Woolf (1882 – 1941)
Se Helen Keller è la paladina dei diritti delle persone con disabilità, Virginia Woolf lo è stata delle donne, lottando per la parità dei diritti. I suoi scritti rivendicano la libertà e l’indipendenza delle donne, ma anche delle scrittrici.
Coco Chanel (1883 – 1971)
Con i suoi vestiti ha rivoluzionato il concetto di femminilità nel XX secolo e si è imposta come figura fondamentale della moda e della cultura popolare grazie alla sua casa di moda nota in tutto il mondo.
Eleanor Roosevelt (1884 – 1962)
First lady, moglie del presidente Franklin Delano Roosevelt, attivista per la tutela dei diritti civili e fu tra le prime femministe. Ha avuto un ruolo importante nel processo di creazione delle Nazioni Unite e ha presieduto la commissione che ha delineato e approvato la Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo.
Frida Kahlo (1907 – 1954)
L’artista messicana è un simbolo di forza e resilienza, impossibile dimenticarla nel giorno della festa della donna 2023. Dopo l’incidente che l’ha distrutta nel corpo, ma non nello spirito, Frida non si è mai arresa, diventando una donna e un’artista straordinaria.
Rita Levi Montalcini (1909 – 2012)
Nella giornata dell’8 marzo non poteva mancare il premio Nobel per la medicina italiano. Una donna che ha dedicato tutta la sua vita alla medicina e che, come tante altre persone di origine ebraica, è stata costretta a fuggire dall’Italia a causa delle leggi razziali.
Maya Angelou (1928 – 2014)
È tra le più importanti e amate poetesse e scrittrici afroamericane del ‘900, famosa per essersi impegnata a sostenere le lotte dei movimenti per i diritti civili delle persone di colore con Malcom X e Martin Luther King. Ha scritto sette libri autobiografici di successo in circa cinquant’anni.
Alda Merini (1931 – 2009)
Attraverso le sue poesie è la scrittrice che ha maggiormente caratterizzato il ‘900, non solo in Italia. La sua esperienza di vita, l’alternarsi di lucidità e follia, l’internamento in manicomio, sono sempre presenti nella sua opera.
Sylvia Plath (1932 – 1963)
Nel suo romanzo semi autobiografico La campana di vetro, scritto sotto lo pseudonimo di Victoria Lucas, racconta una storia che richiama la sua vita preda di una grave forma di depressione che l’ha portata al suicidio.
Dacia Maraini (1936)
Vincitrice del premio Strega e del premio Campiello. Fino al 1983 è stata la compagna di Alberto Moravia e una profonda amicizia l’ha legata a Pier Paolo Pasolini.
Alice Walker (1944)
Attivista per i diritti delle donne afroamericane e delle lesbiche. Ha vinto il premio Pulitzer per la narrativa e ha scritto il bellissimo romanzo Il colore viola.
J. K. Rowling (1965)
L’ultima voce della festa della donna 2023 è quella della creatrice di Harry Potter, rifiutato da tantissimi editori prima di diventare un cult per milioni di lettori amanti del genere fantasy
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Concludo la festa della donna 2023 con la citazione di una delle più grandi attrici italiane.
‘Tanto tu sei forte’, dicono. Ma mica lo sanno che inferno hai dentro. Non scegli di essere forte, lo diventi perché non hai altra scelta.
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