Festa della mamma 2023, una famosa canzone recita Son tutte belle le mamme del mondo, ma non è sempre così, purtroppo. Fatti di cronaca, ma anche eventi meno eclatanti e più vicini alla nostra realtà ci restituiscono delle madri non così belle e amorevoli.
Così, a due giorni dalla festa della mamma 2023, voglio andare controtendenza e proporti alcuni libri che raccontano storie di madri sui generis che hanno rapporti difficili con le loro figlie. Madri egocentriche, anaffettive, crudeli che, spesso, a loro volta, sono cresciute con madri complicate come loro.
Dimentica, quindi, le mamme affettuose e dolci perché inizio questa carrellata con l’antesignana delle madri che si macchiano della colpa più atroce: l’assassinio dei loro figli.
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Medea per vendicarsi dell’uomo che ha amato e che l’ha abbandonata uccide i figli avuti con lui. La sua figura è ispirata al mito greco ed Euripide ne fa una tragedia, rappresentata per la prima volta in occasione delle Grandi Dionisie del 431 a.C., diventata un modello per tantissimi autori di varie generazioni. La donna è figlia del re della Colchide e aiuta Giasone a rubare il vello d’oro, che ha il potere di curare tutte le ferite e le malattie. Medea per l’uomo che ama tradisce il padre e uccide il fratello, ma poi Giasone l’abbandona per sposare un’altra donna e lei consuma la sua atroce vendetta. Euripide la eleva ad eroina, tormentata dal tradimento e dall’amore per i figli, ma determinata a vendicarsi per fuggire libera e trionfante.
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Festa della mamma 2023: quando le madri sono criminali
La letteratura ci racconta spesso di madri violente e crudeli non solo con le loro figlie. Questo è il caso del libro autobiografico Lasciami andare, madre di Helga Schneider.
Lasciami andare, madre
Nel 2001 la scrittrice tedesca naturalizzata italiana pubblica questo romanzo autobiografico in cui racconta il suo rapporto mancato con la madre, una volontaria delle SS. Nel 1941 la donna ha abbandonato i due suoi figli per compiere questa scelta di cui non si è mai pentita. Non lo fa neanche trent’anni dopo quando Helga va ad incontrarla portando con sé il suo bambino. La madre rivendica questa scelta di cui è orgogliosa, facendo fuggire la figlia sconcertata.
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Poi ci sono le madri per cui parlare di festa della mamma è fuori luogo. Donne malvagie con le loro figlie così tanto da creare in loro traumi che si porteranno dietro per tutta la vita, come accade in Eleonor Oliphant sta benissimo, lo straordinario esordio letterario di Gayl Honeyman.
Eleonor Oliphant sta benissimo
Pubblicato nel 2017, è stato tradotto in tantissime lingue ed rimasto in vetta alle classifiche per mesi. Eleonor Oliphant è una protagonista indimenticabile e che resta nei cuori di tutti i lettori. È una giovane donna che dice sempre quello che pensa perché vive in un mondo tutto suo e solitario, finché non incontra il suo primo vero amico. Eleonor Oliphant sta benissimo parla di solitudine e di dolore, ma è anche una storia di resilienza, di forza e di speranza, a dispetto di una madre sadica, che la tormenta dalla prigione in cui è rinchiusa perché ha tentato di ucciderla quando era bambina.
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Festa della mamma 2023: da un’infanzia infelice non si guarisce mai
Questo è quello che scrive Irené Nemirovsky, autrice francese di origine ebraica e vittima dell’Olocausto, che non ha avuto un rapporto felice con la madre, come racconta nel libro Il vino della solitudine.
Il vino della solitudine
Già nel 1930 Irène Némirovsky aveva raccontato quanto può essere doloroso e complicato il rapporto tra madre e figlia ne Il ballo, ma in questo libro, pubblicato cinque anni dopo, parla del suo rapporto con la madre, facendo di Il vino della solitudine il suo romanzo più personale. A dimostrarlo è anche la dedica relativa a questo romanzo, lasciata sul retro del quaderno di Suite francese, pochi giorni prima di essere arrestata: Di Irène Némirovsky per Irène Némirovsky. La madre del romanzo, ma anche quella di Iréne, è una donna anaffettiva che la figlia odia così tanto da ricordare nelle preghiere serali l’amata istitutrice anziché lei. La madre, però, invecchia, quando la figlia comincia a comprendere il potere che ha come donna, si vendicherà di lei o sarà diversa da lei?
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La protagonista di Una minima infelicità di Carmen Verde, invece, si prende cura della madre anche se questa non l’ha mai amata.
Una minima infelicità
Carmen Verde racconta la storia di Annetta, una figlia che resterà sempre piccola, intrappolata in un corpo minuto e di cui la madre si è sempre vergognata. Una madre bella, inquieta, elegante che non può accettare una figlia diversa dagli altri. Annetta, che racconta in prima persona la sua vita, si chiude in casa perché si sente inadeguata. A complicare la sua vita è una domestica crudele che inizia a introdurre regole e a controllare tutto ciò che fa. Il suo potere aumenta alla morte del padre di Annetta, che si dedica anima e corpo alla madre, dimenticando e rinunciando a se stessa, come ha fatto per tutta la vita.
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Quando la festa della mamma si tinge di giallo
Le madri possono anche essere coinvolte in storie misteriose come quelle raccontate nei romanzi di Teresa Ciabatti ed Elena Ferrante, autrici di Matrigna e L’amore molesto.
Matrigna
Noemi è una bambina come tante altre, mentre Andrea è un bambino speciale. Hanno due madri diverse, depressa quella di lei, elegante quella di lui, ma i due bambini sono fratelli. Quando Noemi ha 11 anni Andrea scompare e un sospetto strisciante dà la colpa alla sua sorellina e niente e nessuno riesce a toglierglielo di dosso. A quarant’anni Noemi vive in città, ma viene richiamata in paese dove trova una madre molto diversa da quella che ricordava e si aspettava e che si accompagna a un misterioso giovane uomo. Teresa Ciabatti pone una domanda scomoda: si può amare un figlio più di un altro?
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L’amore molesto
Pubblicato nel 1992 L’amore molesto è il romanzo di esordio di Elena Ferrante. È un thriller psicologico a sfondo drammatico in cui la protagonista, Delia, vuole scoprire il mistero che avvolge la morte improvvisa della madre, ma scopre aspetti della sua vita nascosti che aveva rimosso. Deve ritornare nella sua città per capire, in un Napoli grigia e non illuminata dal sole. Un romanzo sul rapporto madre-figlia, da cui nel 1995 è stato tratto l’omonimo film, diretto da Mario Martone.
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Tanti consigli di lettura per una Festa della mamma 2023 un po’ controtendenza e che analizzano il rapporto tra madre e figlia nelle sue pieghe più drammatiche e maligne. Tranne per quella di Medea, sono tutte storie scritte da donne in modo magistrale, sebbene le scrittrici fino a pochi decenni fa erano sottovalutate, basti pensare a Charlotte Brontë, di cui ti ho parlato poco tempo fa, o Jane Austen o Virginia Woolf.
Adesso, però, possiamo recuperare, leggendo dodici raccolte di Racconti scritti da donne. Dodici famose scrittrici che ci raccontano storie emozionanti che parlano di donne, ma non solo
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Descrivere mia mamma vorrebbe dire parlare di un uragano in tutta la sua potenza.
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