Libri con meno di 100 pagine da leggere in poche ore. Classici della letteratura straniera con poche pagine da leggere tutti d’un fiato. Alzi la mano chi, a scuola, non ha sbuffato almeno una volta leggendo dell’amore travagliato d Renzo e Lucia, delle peregrinazioni di Ulisse prima di arrivare ad Itaca o, ancora, di Dante perso nella selva oscura.
Io l’ho fatto e anche più di una volta. E scommetto di non essere stata l’unica. Ma perché lo facevamo? Forse perché eravamo troppo piccole per apprezzare questi classici della letteratura o perché eravamo costrette a studiare centinaia di pagine?
Spesso c’è la convinzione errata che i classici non possano essere libri brevi, ma non è così. Esistono tanti libri con meno di 100 pagine, capolavori della letteratura mondiale, che, letti (o riletti) in età adulta, apprezziamo tantissimo perché, nonostante siano stati scritti in epoche passate, ci parlano di noi e dei nostri sentimenti.
Ecco, allora, una piccola guida di libri con meno di 100 pagine che ci apriranno un mondo. Ho scelto dei libri belli sotto le 100 pagine scritti nell’800, altri nel ‘900 e molto più antico. Comincerò proprio da quest’ultimo, in attesa di scoprire quali saranno i classici della nuova generazione di autori. Buona lettura.
INDICE DEI CONTENUTI
ToggleLibri con meno di 100 pagine che parlano di felicità
Tra poco più di un mese, il 20 marzo, sarà la giornata della felicità, ma che cos’è la felicità? Ognuno ha un suo modo di interpretarla e cercarla, vediamo qual è il suo significato per Epicuro.
Lettera sulla felicità

In questo libro, sotto forma di epistola, il filosofo greco del III sec. a. C. dà la sua ricetta per trovare e godere della felicità.
Secondo il fondatore di una delle scuole di filosofia più importante dell’età ellenistica romana tutti possono conoscere la felicità, ad ogni età e in ogni condizione sociale. Essa è a portata di mano di tutti, quindi. Ma come è possibile raggiungerla? Secondo Epicuro, attraverso il tetrafarmaco. Attraverso quattro semplici regole:
- Non bisogna temere gli dei
- La morte è nulla per noi
- Il bene è facile a procurarsi
- È facile sopportare il male
Uno dei libri con meno di 100 pagine da leggere per sorridere e vivere in piena serenità.
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Libri con meno di 100 pagine scritti nell’800
In questa piccola selezione di libri belli di 100 pagine scritti nell’arco del XIX secolo gli autori russi hanno un posto predominante e c’è anche un piccolo romanzo breve scritto da una donna. Ecco cinque libri brevi da leggere in poche ore.
- La mite di Fëdor Dostoevskij
- La morte di Ivan Ilic di Lev Tolstoj
- La signora con il cagnolino di Anton Cechov
- Il velo sollevato di George Eliot
- Casa di bambola di Henrik Ibsen
La mite

Questo racconto lungo prende spunto da un fatto di cronaca avvenuto a San Pietroburgo nel 1876: un suicidio. Dostoevskij racconta in modo asettico, come se fosse sotto dettatura, i pensieri contraddittori di un marito davanti al corpo della moglie che si è appena suicidata. La giovane moglie è vittima di un marito frustrato e pieno di odio. Lui, come fanno tanti uomini, riversa su di lei la sua rabbia e la distrugge con il suo silenzio e, ora, davanti al suo cadavere, come se fosse davanti ad un giudice, prima si dà la colpa e poi di giustifica, lo scrittore russo, autore di Le notti bianche, lo descrive così:
Immaginate un uomo, accanto al quale giace, stesa su di un tavolo, la moglie suicida che qualche ora prima si è gettata dalla finestra. L’uomo è sgomento e ancora non gli è riuscito di raccogliere i propri pensieri… Ecco, parla da solo, si raccontata vicenda, la chiarisce a se stesso.
La mite è stato pubblicato all’interno del Diario di uno scrittore.
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La morte di Ivan Ilic

Solo 97 pagine, scritte durante una crisi spirituale che lo porta ad abbracciare il Cristianesimo, in cui Lev Tolstoj racconta come ci si rende conto dell’importanza e del valore della vita quando la stiamo per perdere. Questo succede al giudice istruttore Ivan Ilic, che vive tra i privilegi e a cui non manca niente. Un giorno, però, cambia tutto e si rende conto di quanto la sua vita sia stata senza valore. A causa di un banale incidente domestico arriva alla morte e, un po’ come il protagonista di L’uomo dal fiore in bocca di Luigi Pirandello, capisce come è stata frivola la sua esistenza e chi lo ama veramente, non la moglie o gli amici, ma un servitore, che gli sta accanto fino alla fine. A differenza di Pirandello, Tolstoj, però, non ha mai avuto il Nobel per la letteratura.
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La signora con il cagnolino

Finiamo l’elenco di libri con meno di 100 pagine scritti da autori russi con La signora con il cagnolino di Anton Cechov. Scritto nel 1899, è uno dei suoi racconti più famosi, una di quelle storie scritte negli anni della maturità e dell’approfondimento psicologico in cui sono nati altri libri brevi dell’autore russo, come Il duello, scritto due anni prima. La signora con il cagnolino racconta una vicenda di adulterio, quello di Dmitrij che incontra in un ristorante Anna, in compagnia del suo cagnolino. Tra i due nasce una storia d’amore inattesa e travolgente, che sorprende anche loro, tanto che non vogliono stare l’uno senza l’altra. La particolarità di questo racconto è che il finale è aperto, tutto resta in sospeso.
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Il velo sollevato

Come è accaduto a molte scrittrici di quegli anni, tra queste le sorelle Brontë e Mary Shelley, dietro allo pseudonimo George Eliot c’è una donna: Mary Anne Evans, che ha sempre usato questo nome per firmare i suoi romanzi. Questo per il timore di non essere presa sul serio e di essere vittima del pregiudizio perché compagna di un uomo sposato. Protagonista di Il velo sospeso è Latimer che racconta la sua vita, quando predice la data della sua morte. Questo accade perché ha la capacità di prevedere frammenti di futuro e di leggere nella mente di chi gli sta accanto. Latimer ripercorre tutta la sua vita, dall’infanzia passata con il padre in Inghilterra, perché orfano di madre, all’incontro con Charles Meunier, visionario studente di medicina, suo unico amico, e Bertha Grant, donna misteriosa, di cui si innamora, finché non è costretto ad alzare il velo sollevato che separa la realtà dalla verità.
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Casa di bambola

Casa di bambola è il dramma più famoso di Henrik Ibsen. Messo in scena nel 1879 è ispirato alle vicende di una scrittrice amica del drammaturgo e rappresenta una critica alle convenzioni borghesi e alla società dell’epoca che non riconosce alla donna nessun altro ruolo se non quello di moglie e madre. Come Nora, giovane moglie dell’avvocato Torvald Helmer, che la tratta più da padre premuroso che da marito, ritenendola puerile e spensierata. Ma Nora non è mai stata così. In passato, infatti, per poter curare una grave malattia del marito, ha contratto un debito con Krogstad, uno strozzino, falsificando la firma del padre su alcune cambiali. L’uomo la ricatta e, poi, entrato in contrasto con Torvald, gli rivela il segreto della moglie. Inutilmente Nora tenta di ottenere la comprensione di Torvald che, indignato e preoccupato soltanto di mettere a tacere il possibile scandalo, si scaglia contro la donna e l’allontana da sé e dai figli.
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Libri con meno di 100 pagine scritti nel ‘900
Tra i libri belli sotto le 100 pagine ce ne sono due di uno scrittore e una scrittrice che ho scoperto per caso e ho amato molto: Irène Némirovsky e Sándor Márai, ma non solo.
- Il ballo di Irène Némirovsky
- Come le mosche d’autunno di Irène Némirovsky
- Il macellaio di Sándor Márai
- La metamorfosi di Franz Kafka
Il ballo

In un libro con meno di 100 pagine, con la sua scrittura scarna ed essenziale, Irène Némirovsky condensa, senza nascondere nulla della sua bruciante crudeltà, un dramma di amore respinto, di risentimento e di ambizione. Racconta la rivalità madre-figlia, l’ipocrisia sociale, i danni derivati dalla ricchezza improvvisata, le vendette smisurate dell’adolescenza, che passano, in questo libro breve, dall’immaginazione alla realtà. Temi ardui e attualissimi, sebbene Il ballo sia stato pubblicato quasi cento anni fa. La vendetta della quindicenne Antoinette nei confronti della madre gretta e anaffettiva non è premeditata, ma terribile. Questo è uno di quei libri di cui avevo sempre sentito parlare, ma non avevo mai avuto l’occasione di leggere, poi mi è capitato e mi sono chiesta: “Ma com’è che non l’ho letto prima?“. Ti è mai successo?
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Come le mosche d’autunno

Un altro libro con meno 100 pagine che ricorda le atmosfere poetiche di Anton Cechov. Protagonista è la vecchia nutrice Tatjana Ivanovna che ha vissuto tutta la sua vita ad accudire i figli della nobile famiglia Karin, Jurij e Kirill. Ha vissuto per loro e con loro per due generazioni, lei ricorda i loro anni migliori vissuti in un mondo che ora non esiste più. Una realtà che le manca e in cui i Karin non si ritrovano e sono come le mosche d’autunno che
svolazzano a fatica, esauste e irritate, sbattendo contro i vetri e trascinando le ali senza vita.
Come le mosche d’autunno è stato pubblicato nel 1931, un anno dopo Il ballo.
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Il macellaio

Per il protagonista di questo racconto dell’autore di capolavori come Le braci è la stessa cosa uccidere animali in un mattatoio o soldati nemici in guerra. Otto, questo è il suo nome, considera tutto questo una vocazione, che diventa brutale e spietata. La nascita di Otto è già preludio di questa esistenza votata alla morte, perché sua madre muore di parto e lui nasce con i denti e viene affidato ad una balia. Sándor Márai, però, non giudica mai il suo personaggio, ma lo descrive come farebbe un giornalista. Il macellaio è il primo racconto dello scrittore ungherese, pubblicato nel 1924. Amo molto Sándor Márai e per questo motivo ti consiglio di leggere Le braci, L’eredità di Eszter e La donna giusta, anche se non sono libri con meno di 100 pagine.
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La metamorfosi

Che cosa accadrebbe se una mattina ci svegliassimo con un altro aspetto? Non di bell’aspetto, ma con le sembianze orripilanti di uno scarafaggio? Questo è quello che accade a Gregor Samsa, commesso viaggiatore, che una mattina si sveglia e scopre di essersi trasformato in un insetto. L’uomo vive con i genitori e la sorella, Grete, che è l’unica ad occuparsi di lui, scoperta la trasformazione, mentre i genitori lo segregano in camera. Gregor non può più lavorare e, così, i vecchi genitori devono farlo al posto suo, mentre Grete è costretta ad interrompere le lezioni di violino. La fine di Gregor è tragica perché tutti lo abbandonano e lui si lascia morire di fame. Pubblicato nel 1915, attraverso un episodio grottesco, La metamorfosi racconta l’alienazione e la diversità, il dramma di diventare irriconoscibile ed estraneo anche a chi ci è più vicino, come accade al protagonista del romanzo L’ultimo uomo bianco di Mohsin Hamid, un uomo bianco che, una mattina, si sveglia di colore.
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Concludo con i i libri con meno di 100 pagine di Leonardo Sciascia, autore anche di molti altri libri brevi, e di Luigi Pirandello di cui ti ho già parlato.
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Un classico è un libro che non ha mai finito di dire quel che ha da dire.
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