Sono amati alla follia dai lettori di tutto il mondo, ma pur essendo grandi scrittori e scrittrici non hanno mai ricevuto il premio Nobel per la letteratura. Autori straordinari che hanno affascinato e commosso generazioni di appassionati di letteratura con le loro opere.
Tuttavia, nonostante questa enorme popolarità e il loro immenso contributo alla letteratura, non sono mai stati insigniti del riconoscimento più prestigioso nel mondo letterario, che ha sempre creato discussioni e diviso.
Come ogni anno ci sono pronostici e quotazioni delle società di scommesse che, puntualmente, vengono smentiti e, così, scrittori che sono amati alla follia da un vasto pubblico sono rimasti esclusi dal Nobel per la letteratura. Come è accaduto quest’anno che a ricevere il premio è stato Jon Fosse, scrittore e drammaturgo norvegese, tradotto in più di quaranta lingue, ma poco conosciuto in Italia.
L’anno scorso l’ha vinto Annie Ernaux, la diciassettesima donna in più di 120 anni ad aver ricevuto il premio Nobel per la letteratura, ma autori che i bookmakers davano per vincenti e sono amati alla follia sono rimasti a bocca asciutta. Ecco chi sono gli scrittori e le scrittrici più snobbati dai membri dell’Accademia svedese, fondata nel 1786, che dal 1901 decidono a chi sarà conferito il premio.
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ToggleGli esclusi dal premio Nobel per la letteratura nati nell’800
Quindi ci i sono scrittori e scrittrici il cui contributo alla letteratura è stato straordinario, ma che non hanno mai ricevuto questo importante riconoscimento. Autori che, ancora oggi, sono amati alla follia come:
- Marcel Proust
- James Joyce
- Vladimir Nabokov
Marcel Proust
Nel 1913 Marcel Proust ha pubblicato il primo dei sette volumi di Alla ricerca del tempo perduto, ma l’immenso lavoro non è stato sufficiente per fargli vincere il Nobel per la letteratura. Sebbene si tratti di uno dei grandi capolavori della letteratura, Proust non ha convinto l’Accademia. L’opera racconta l’aristocrazia nell’arco di quarant’anni, dal 1880 al 1920, la sua parabola discendente e i suoi protagonisti. Uomini e donne vinti dal tempo e a cui restano solo l’arte e la memoria per sopravvivere al disordine. Alla ricerca del tempo perduto è composto da sette volumi, tre dei quali usciti postumi nel 1922: Dalla parte di Swann, All’ombra delle fanciulle in fiore, I Guermantes, Sodoma e Gomorra, La Prigioniera, Albertine scomparsa e Il Tempo ritrovato.
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James Joyce
Stessa sorte tocca a James Joyce, sebbene i quindici racconti che compongono Gente di Dublino sono amati alla follia ora, come nel 1914, data d’uscita, lo scrittore è stato snobbato dal premio Nobel. Un libro considerato un capolavoro della letteratura moderna in cui, attraverso vari personaggi, racconta la sua amata Dublino, di cui, però, non dimentica i difetti. Joyce racconta la paralisi della società e il tentativo di fuga, sempre fallimentare, dei protagonisti quando si rendono conto della situazione in cui vivono. I racconti seguono quattro tematiche che rappresentano le fasi della vita: l’infanzia (Le sorelle, Un incontro, Arabia); l’adolescenza (Eveline, Dopo la corsa, I due galanti, Pensione di famiglia); la maturità (Una piccola nube, Rivalsa, Polvere, Un caso pietoso); la vita pubblica (Il giorno dell’Edera, Una madre, La grazia, I morti, da cui nel 1987 John Huston trae il film The Dead – Gente di Dublino.
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Vladimir Nabokov
Come dimenticare, poi, l’autore del celeberrimo Lolita? Una storia che, nonostante il tema ostico trattato, è stata letta ed è letta da milioni di lettori. Lo scrittore russo racconta una vicenda di pedofilia, il rapporto tra il maturo Humbert Humbert e la giovanissima Lolita.
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Concludo con Lev Tolstoj, già candidato per il primo nel 1901, e Virginia Woolf, l’illustre capostipite del femminismo del ‘900.
Sono amati alla follia dai lettori di oggi, ma non basta per avere il Nobel
Anche autori e autrici del ‘900 noti e da milioni di copie vendute sono esclusi dal prestigioso premio. Sono amati alla follia, ma non basta. Eccone alcuni:
- Simone de Beauvoir
- Milan Kundera
- Philip Roth
- Don DeLillo
Simone de Beauvoir
Come detto prima, le donne non sono state molto considerate dall’Accademia e tra quelle trascurate c’è stata Simone de Beauvoir, a cui fu preferito il compagno Jean-Paul Sartre, che rifiutò il premio assegnatogli nel 1964. In Memorie d’una ragazza perbene la scrittrice francese racconta l’infanzia e l’adolescenza, la sua educazione sentimentale, lo scontro con la famiglia. Tutto questo sullo sfondo della ricca e bigotta borghesia francese e i pregiudizi che portano Simone de Beauvoir ad avere i primi dubbi e ad allontanarsi da questo ambiente per intraprendere il viaggio verso la conquista di sé, che la portano a incontrare i più famosi esponenti della cultura francese.
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Tra le scrittrici dimenticate c’è pure l’italiana Elsa Morante, sebbene con L’Isola di Arturo (1957) sia stata la prima donna a vincere lo Strega, come il marito Alberto Moravia, anche lui escluso dal Nobel.
Milan Kundera
Milan Kundera, classe 1929 e autore di L’insostenibile leggerezza dell’essere, considerato uno dei capisaldi della letteratura contemporanea, è morto senza che i membri dell’Accademia svedese l’abbiano insignito del premio. È amato alla follia non solo per il romanzo appena citato, ma anche per altri come La lentezza e L’identità, in cui racconta quell’attimo nel quale non riconosciamo chi ci sta accanto e noi stessi. Lo fa attraverso la storia di Chantal e Jean-Marc.
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Philip Roth
Tra i più famosi non-vincitori del Nobel c’è Philip Roth, uno dei più importanti autori americani della storia, scomparso nel maggio 2018, senza ricevere il premio più ambito, sebbene ne abbia vinti molti altri. Lo ricordiamo con uno dei suoi romanzi più celebri, La macchia umana, che ha per protagonista il professor Coleman che da cinquant’anni nasconde un segreto. Un giorno, però, tutto cambia perché per sbaglio il segreto viene alla luce e la sua vita crolla abbattuta della scure del perbenismo e dei moralisti che condannano ogni sua azione. Dal libro è stato tratto l’omonimo film con Anthony Hopkins e Nicole Kidman.
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Don DeLillo
Nonostante le numerose candidature, il Nobel non gli è mai stato assegnato. In questo libro Don DeLillo racconta l’Undici settembre attraverso la storia di Hammad e dei suoi diciotto compagni, la preparazione dell’attentato dalla Germania alla Florida, e quella di Keith e della sua famiglia. L’uomo si salva dal crollo delle Twin Towers e ritorna da sua moglie Lianne e suo figlio Justin che aveva lasciato un anno prima.
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Sono amati alla follia, come Haruki Murakami, l’autore giapponese noto per le sue opere di realismo magico e narrativa surreale, ma non abbastanza. Ricordiamo sempre che il valore di un’opera letteraria va al di là dei premi e delle onorificenze. Questi autori, infatti, sono amati alla follia dai loro lettori e continueranno a ispirare passioni profonde e a plasmare il futuro della letteratura.
La prossima volta che prendiamo in mano uno dei loro libri, quindi, riflettiamo su quanto sia potente la scrittura e quanto possa toccare le nostre anime. Sono amati alla follia, e questo è il riconoscimento più prezioso.
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