fbpx
Loading...

Storie di donne: 27 autrici raccontano altrettante donne nella raccolta curata da Sara Rattaro Ritratti di donne 2

storie di donne

Nella storia, il ruolo delle donne spesso è stato trascurato o minimizzato, con le loro voci soffocate o ignorate, incasellate solo nel ruolo di figlia, moglie e madre. Per questo motivo devono essere raccontate come avviene in Ritratti di donne 2, edito da Morellini Editore, un’antologia di biografie che racconta 27 storie di donne. A scrivere delle loro storie siamo state altrettante autrici, che abbiamo condiviso un percorso di scrittura, ma non solo, sotto la guida della scrittrice Sara Rattaro, premio Bancarella nel 2015 e in questi giorni in libreria con il romanzo Io sono Marie Curie.

Un’altra grande figura femminile come quelle presenti in Ritratti di donne 2 raccontate attraverso momenti significativi della loro vita. Perché è importante continuare a scrivere della vita delle donne capaci di lottare con coraggio per raggiungere i loro obiettivi?

La motivazione che mi spinge a lavorare spesso nell’ambito delle storie al femminile è legata al mio concetto di femminismo. Io credo che il femminismo sia il raggiungimento della parità di genere e per raggiungere questo risultato si debba partire anche dalle storie al femminile, continuando a scriverle, a raccontarle e soprattutto farle leggere. Tirare fuori le storie delle donne dalle pieghe della storia è dunque l’obiettivo. Oggi, lavorare per raggiungere la parità di genere richiede un impegno continuo e la consapevolezza dei problemi che ancora persistono. Raccontare le storie delle donne è un passo importante in questa direzione, poiché ci permette di affrontare e superare gli stereotipi di genere, promuovere la diversità e l’inclusione e costruire un mondo più giusto ed equo per tutti.

a dirlo è Sara Rattaro, che già da due anni propone questo importante progetto.

storie di donne

VUOI LEGGERE L’ANTEPRIMA DI RITRATTI DI DONNE 2? CLICCA QUI.

Le storie di donne che hanno lasciato un segno 

Le donne hanno giocato ruoli cruciali nella storia, spesso combattendo contro pregiudizi e discriminazioni per raggiungere il successo e lasciare un’impronta indelebile nel tessuto della società. Conoscere il contributo di figure come Sibilla Aleramo, Nellie Bly, Anna Bolena, Rosemary Kennedy e molte altre che abbiamo raccontato in Ritratti di donne 2 offre un’affascinante panoramica del loro impatto e della loro influenza. Ecco le nostre donne.

Patrizia Gariffo racconta Rosemary Kennedy (1918 – 2005)

Rosemary era la terza figlia della famosa famiglia americana, sorella di John, Ted e Bob. Alla nascita ebbe un lungo debito di ossigeno e questo le procurò un leggero deficit cognitivo che la portava ad avere una condotta sessuale abbastanza libertina e forti sbalzi d’umore. Il lieve ritardo imbarazzava il padre e rischiava di oscurare il prestigio della famiglia e, così, di nascosto da tutti, quando Rosemary aveva 23 anni la fece lobotomizzare nella speranza che guarisse, ma invece l’intervento la rese gravemente disabile per tutta la vita. La sua è una storia poco nota che la famiglia ha cercato di nascondere fino alla morte del patriarca, quando John fu eletto presidente e Bob e Ted senatori la storia venne fuori. Promulgarono molte leggi e stanziarono fondi a favore della disabilità, anche le sorelle di Rosemary hanno fatto tanto per sostenere le persone con disabilità, come le Special Olympics.

Giorgia Bassi racconta Anna Bolena (1507 – 1536)

Anna Bolena è una delle regine più discusse d’Inghilterra. È riuscita a mettere in ginocchio Enrico VIII, (e la Chiesa), senza concedersi al sovrano più potente dell’epoca. Ho scelto lei perché nonostante le critiche l’ho sempre vista come una pedina nelle mani di un padre che ha cercato di inserirla a corte per trarne vantaggi, senza considerare i sentimenti della figlia che a mio parere si sono dimostrati veri nei riguardi di un uomo che poi non ha avuto scrupolo a giustiziarla.

Ritratti di donne 2: storie di donne straordinarie nate nell’800

Le donne hanno sempre giocato ruoli cruciali nella società, anche se non sempre riconosciuti o valorizzati. Sono state pioniere, innovatrici, leader e lottatrici per i diritti umani, contribuendo in modo significativo a tutti gli aspetti della vita sociale, politica ed economica. Eccone alcune vissute nell’800.

Margherita Ciociano racconta Margherita di Savoia (1851–1926)

Sposò giovanissima il cugino Umberto I, figlio del re Vittorio Emanuele II. Alla morte di quest’ultimo, Margherita divenne, a soli 27 anni, la prima regina dell’Italia unita. Ho scelto di raccontarla, perché è stata una donna di straordinaria personalità che ha lasciato un’impronta raffinata e intellettuale in un’Italia appena nata. Donna colta, con ottime doti comunicative, riuscì fin da subito, con il suo fascino, a conquistare il cuore degli italiani. Si dedicò alla cultura e alla beneficenza e coltivò diverse passioni, insolite per una regina, come l’automobilismo e l’alpinismo.

Linda Rossi racconta Nellie Bly (1864 – 1922)

È stata una giornalista fino in fondo, assetata di verità e indipendenza, e mi ha colpito per la sua audacia. Ho desiderato spesso cose a cui poi ho rinunciato per paura, ma oggi afferrerei ogni singola occasione persa. Nellie Bly è una donna che non ha avuto paura. Mai. O comunque non l’ha dato a vedere. Ha colto ogni opportunità, anche le più insidiose, per amore della giustizia, per difendere il prossimo, senza badare alla propria incolumità. Incosciente? Forse. Ma con un grande cuore.

Teresa Capezzuto racconta Beatrix Potter (1866 – 1943)

Ho scelto Beatrix Potter perché era forte, creativa e intelligente: una donna d’affari pionieristica e una fiera naturalista. La sua lunga carriera di scrittrice e illustratrice le ha dato l’indipendenza finanziaria necessaria per vivere come desiderava, in un periodo storico in cui le donne difficilmente potevano decidere in autonomia. È un’artista che sento molto vicina per la capacità di osservare il mondo con occhi nuovi. Ho scritto il racconto Il nido d’amore ispirandomi liberamente alla sua vita. La scrittura per me è arte e passione, ragione e sentimento, frutto di ricerca, esperienze culturali e di vita. 

Loretta Ricchiuti racconta Sibilla Aleramo (1876 – 1960)

Sibilla Aleramo è una scrittrice, poetessa e giornalista, antesignana del femminismo italiano. Nel suo romanzo più famoso, autobiografico, Una Donna, ne denuncia il ruolo tradizionale, dando un importante contributo al dibattito sulla questione femminile. L’ho scelta e sentita affine a me per le sue idee e perché, nonostante le avversità, ha continuato ad esprimere, nell’arte e nella vita personale, la sua libertà, l’indipendenza, la capacità di rinascere come una fenice dalle ceneri, instillando sempre nuova linfa alla sua esistenza e alle sue opere letterarie.

Francesca Garda racconta Alfonsina Strada (1891 – 1959)

Donna forte e caparbia. Fin da piccola capisce che la bicicletta è la sua passione. Da adulta, allontanata dalla famiglia di origine, perché sceglie la bici invece di rammendare e badare alla casa, come la società impone; decide di far diventare la sua passione, un lavoro per provvedere alla sua nuova famiglia. Nel 1924 è la prima donna a gareggiare nel Giro d’Italia, competizione ciclistica prettamente maschile. Con lei si apre la strada per la parità dei sessi nello sport.

Piera Cavalieri racconta Claude Cahum (1894 – 1954)

Mi occupo di fotografia da un bel po’ di anni e per Ritratti di donne 2 mi è apparso naturale scegliere Claude Cahun un’artista fotografa che amo molto per la potenza innovativa e rivoluzionaria. Nata a Nantes nel 1894 è stata un vero spirito libero che ha messo in scena il proprio corpo e i suoi travestimenti stravolgendo lo stereotipo della femminilità e dell’identità singola e con la sua arte ha sfidato il regime nazista, fino a rischiare la vita.

Cristina Panigatti racconta Anna Freud (1895 –1982)

Ho scelto Anna Freud perché, all’ombra di un padre dominante, ha saputo accendere la propria luce, all’interno di una società psicanalitica prevalentemente maschile. Ha posto i riflettori sul mondo infantile, creando anche strutture per chi non aveva agi o per chi era stato colpito dalle bombe della guerra. Anna è stata una donna che ha saputo fondere gli studi clinici e teorici con una pratica di accudimento concreto, sottolineando che il senso materno non si partorisce, ma è un modo di essere, presente anche nelle donne che, come lei, non hanno avuto figli propri. Anna è stata un’ebrea che per sopravvivere al nazismo, ha dovuto abbandonare le proprie radici e ricostruire il suo vivere.

Daniela Chemello racconta Amelia Mary Earhart (1897 – 1937)

La mia donna è Amelia Earhart. È stata una scelta dettata dal cuore, perché nella mia famiglia si respira la passione per il cielo e per tutto ciò che riguarda il volo. Amelia ha inseguito i suoi sogni dimostrando che una donna è in grado di fare tutto ciò che può fare un uomo, che i limiti sono fatti per essere superati e che i fallimenti devono essere uno stimolo per migliorarsi.

Storie al femminile raccontate in Ritratti di donne 2: le figure del ‘900

Raccontare le storie delle donne ci permette di vedere la storia in modo più completo e accurato, integrando prospettive e voci che sono state spesso trascurate o marginalizzate nei racconti convenzionali. Ci aiuta a capire meglio come si sono sviluppate le società e quali sono state le dinamiche di potere in gioco.

Evelina Proli racconta Antonia Brico (1902 – 1989)

Direttrice d’orchestra e pianista olandese-americana, ha sfidato le convenzioni del suo tempo con una passione incrollabile per la musica. Nata nel 1902, si è distinta come una pioniera nel mondo della direzione d’orchestra, superando le sfide di genere e discriminazione. Il suo talento e la sua determinazione l’hanno portata a diventare la prima donna a dirigere la New York Philharmonic Orchestra nel 1938. Ho scelto di scrivere di lei perché sono stata affascinata dalla sua tenacia nel perseguire e realizzare il suo sogno e talento.

Lisa Carraro racconta Rachel Carson (1907 – 1964)

Rachel Carson, la madre dell’ambientalismo americano, è stata una scienziata appassionata, una biologa marina e una grande divulgatrice. Il suo era un linguaggio che univa la poesia alla precisione scientifica, rendendo la bellezza e l’interconnessione della natura comprensibili per tutti. Nel 1958 iniziò una fase di studio e ricerca approfondita sui danni ambientali causati dai pesticidi che culminò nella redazione di Silent Spring. Questo leggendario saggio seppe smuovere le coscienze e l’opinione pubblica arrivando ai piani alti della politica internazionale.

Luisa Diaco racconta Anna Magnani (1908 – 1973)

Anna Magnani è stata la prima attrice italiana a vincere l’Oscar, la prima a portare sul palco e sugli schermi, un’immagine femminile fuori dai canoni tradizionali. Non era bella, ma i suoi occhi luminosi, la sua risata improvvisa, la sua tempestosa e autentica sincerità ne fanno ancora oggi l’attrice più famosa al mondo. La scelta di diventare attrice nasce dalla voglia di essere amata, di ricevere tutto l’amore che avevo sempre mendicato. E fu proprio questo bisogno a renderla unica, sempre alla ricerca della perfezione, mai sottomessa all’altrui volontà. L’ho amata e continuo a farlo perché è un esempio per noi donne: si può essere autentiche e vincenti, si può essere il meglio di sé senza cercare di essere diverse.

Maria Luisa Mosele racconta Alba de Céspedes (1911 – 1997)

Scrittrice, giornalista, partigiana, ha tradotto la sua esistenza, ricca di passione civile, in poesie, diari, romanzi. Lucida testimone del suo tempo, racconta il desiderio di libertà delle donne, oppresse dall’ideologia patriarcale dell’epoca. Nelle sue pagine vivono figure diverse, ma l’incessante riflessione sul femminile, rende continua la narrazione, come se fosse un unico racconto del mondo, osservato dallo sguardo interiore di una donna. Ho scelto Alba perché personifica l’urgenza di scrivere.

Paola Greco racconta Wislawa Szymborska (1923 – 2011)

Ho scelto Wislawa perché la sua poesia mi è amica da tanto ormai.  Mi conforta, mi sta accanto, con i suoi versi semplici e una brillante ironia capace di planare leggera sulle sventure umane, senza mai banalizzarne il peso, solo alleviandolo. Quella del premio Nobel per la letteratura è la poesia dell’incanto, che accoglie la bellezza pur conoscendo l’odio e l’orrore. Non c’è alcuna negazione della realtà, ma un invito ad affrontare la vita con lo stupore negli occhi, che è una forma di resistenza anch’essa, al disamore, al disincanto, cui la brutalità del mondo spesso ci spinge.

Grazia Riggio racconta Maria Costa (1926 – 2016)

Maria Costa precisava che casa sua, le case basse, un rione di pescatori nel villaggio Paradiso, a Messina, era stata costruita nel 1820 dietro regolare licenza edilizia. Il mare, il padre e i suoi otto fratelli. Ha vissuto così, Maria, assorbendo le storie che il padre le raccontava, in un dialetto oggi quasi dimenticato. Quando il dialetto siciliano diventerà una lingua a tuti gli effetti – è solo questione di tempo – immagino Maria intonare un canto e ridere felice con gli abitanti del Paradiso.

Jenni Lazzarin racconta Oriana Fallaci (1929 – 2006)

Giornalista e scrittrice, prima donna inviata di guerra. Ma è stata soprattutto una donna coraggiosa che ha sempre cercato la verità e si è battuta per le donne anche quando non ne condivideva la materia. L’ha sempre fatto per un giusto principio, per dare a tutti una libertà di scelta. Nonostante sia una donna che è stata molto chiacchierata, lei stessa ha parlato molto di sé, ho creduto che meritasse ancora qualche momento di lettura. 

Infine, nell’antologia Ritratti di donne 2 ci sono pure le storie di Isabella di Brienne (1212 -1228) raccontata da Annarita Ferraioli, Rosa Parks (1913 -2005) raccontata da Caterina Frecentese, Ruth Handler (1916 -2002) raccontata da Cristiana Mantovani, Margherita Hack (1922 -2013) raccontata da Veronica Favale, Jane Goodall (1934) raccontata da Cristina Perica, Marisa Bellisario (1935 -1988) raccontata da Maria Cristina Bombelli, Tina Turner (1939 -2023) raccontata da Claudia Barrera, Jill Robinson (1958) raccontata da Francesca Granai, Dolores O’Riordan (1971 – 2018) raccontata da Marinella Riccardi e Maryam Mirzakhani (1977 -2017) raccontata da Giamila Zaghloul.

Queste sono solo alcune delle molte donne straordinarie che hanno lasciato il segno nella storia con il loro coraggio, la loro intelligenza e la loro determinazione. Il loro contributo ha reso il mondo un posto migliore, aprendo la strada per le generazioni future e ispirando milioni di persone in tutto il mondo. Donne nel mondo che hanno segnato un’epoca di cambiamento.

Oltre a farci riflettere Ritratti di donne 2 sostiene una causa benedica, l’equivalente dei diritti d’autore sarà devoluto ad AIRETT, associazione che da più di 30 anni, finanzia la ricerca sulla Sindrome di Rett, malattia genetica rara.

Alcune donne sono destinate a cambiare il mondo, mentre altre sono destinate a tenerlo unito.

Jodi Picoult

Mi auguro di averti dato dei consigli utili. Se questo articolo ti è piaciuto condividilo cliccando uno dei bottoni qui sotto o inviane il link ad un’amica o un amico cui potrebbe interessare. In questo modo contribuirai anche a far crescere questo blog e il mio progetto. Grazie.

Continua a seguirmi...

Iscriviti alla newsletter

...e condividi questo articolo sui tuoi social:

Lascia un commento

Your email address will not be published.

You may use these <abbr title="HyperText Markup Language">html</abbr> tags and attributes: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>

*


Il periodo di verifica reCAPTCHA è scaduto. Ricaricare la pagina.