Il Santuario Fortezza, insieme alla spiaggia di San Vito Lo Capo e al suggestivo Faro, sono i simboli del borgo marinaro in provincia di Trapani. Sono posti che si possono scoprire anche nelle pagine di Ogni cosa torna, ambientato in un paesino immaginario ispirato proprio a San Vito. Luoghi da cartolina che, ogni anno, attraggono milioni di turisti provenienti da tutto il mondo. Uno di questi è, appunto, il Faro che con il suo fascio di luce illumina i misteri di Ogni cosa torna.
Visitare il Faro di San Vito è un’esperienza unica
La sua costruzione è iniziata nel 1854 e e si è conclusa cinque anni dopo, durante il Regno Borbonico. Obiettivo della costruzione di questo, ma anche di altri edificati sulle coste del Regno delle Due Sicilie, era quello di rendere sicura la navigazione. Con la luce bianca, posta sul faro principale, e quella rossa, collocata nel fanale, che raggiungono una distanza di oltre venti miglia marine, il Faro di San Vito Lo Capo è uno dei più importanti della Sicilia. Una torre di 43 metri sul livello del mare con lanterna e galleria che, nei secoli passati, ha impedito tantissimi naufragi sulle rocce appuntite della costa. Accanto c’è un edificio bianco di un piano in cui abita il farista. Una persona molto gentile e che conosco. Le visite all’interno del Faro sono consentite, ma solo dopo averne fatto richiesta. Un’esperienza che vale la pena fare.
Il Faro di San Vito Lo Capo nelle pagine di Ogni cosa torna
Nel mio romanzo non potevo non citare questo affascinante luogo. Il Faro anche a San Vittorio Siculo diventa simbolo e punto di riferimento, visibile in ogni angolo del paese.
Avevano acquistato una splendida villa vicino al faro, immersa in un rigoglioso giardino che la teneva celata ai locali e ai turisti.
Si vede dalla villa di Emma in cui comincia e finisce la vicenda di Ogni cosa torna. Qua è ambientato il prologo del romanzo. Qua vengono ritrovati i corpi senza vita di una donna anziana, Emma, e di una ragazza, Alina, la sua dama di compagnia. Un omicidio suicidio o due omicidi? Su questo mistero inspiegabile e senza senso dovranno fare luce il capitano dei carabinieri Bianca Giusti e il maresciallo Nicola Zito. E questo è il luogo in cui si conclude la vicenda. Come? Ti dico solo che è un finale che ha sorpreso anche me, perché non l’avevo immaginato così quando ho cominciato a scrivere questa storia.
Chi legge Ogni cosa torna trova il Faro di San Vito Lo Capo, anzi di San Vittorio Siculo, anche in un altro passo del romanzo:
“Era quasi il tramonto, l’aria era ancora tiepida e dalla villa si scorgevano il faro e un pezzo di mare. Sarebbe stata una scena bellissima, se le protagoniste non fossero state loro due, ma un’altra madre e un’altra figlia.”
Un momento cruciale del libro, in cui tante verità vengono a galla in modo sconvolgente. Alina incontra una donna che non avrebbe mai voluto vedere. A fare da sfondo, ancora una volta, sono il Faro e il mare.
Se non sai cosa fare di sera a San Vito Lo Capo, quindi, ti consiglio di fare una passeggiata per vedere il Faro illuminato. Non resterai delusa.
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Non riesco a pensare a nessun altro edificio costruito dall’uomo che sia altruistico quanto un faro. Sono stati costruiti solo per servire.
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