Quando si pensa a romanzi o racconti horror il primo nome che viene in mente a milioni di lettori in tutto il mondo è quello di Stephen King, maestro indiscusso di questo genere. Settantaquattrenne da qualche giorno, ha scritto più di ottanta opere, tra romanzi e antologie di racconti, e venduto oltre 500 milioni di copie. Da quando ha iniziato la carriera di scrittore, i libri di Stephen King sono stati successi planetari. Molti sono sbarcati al cinema e in televisione conquistando produttori e registi, prima, e spettatori, poi.
Così, dopo gli omaggi ad Ernest Hemingway e a Giovanni Verga, non poteva mancare quello al Maestro dell’horror e ai suoi best seller diventati cult pure sul piccolo e sul grande schermo.
Quali sono i più bei film tratti dai libri di Stephen King?
Domanda difficile, lo so. Non è semplice scegliere tra tutti i libri di Stephen King che hanno conosciuto un’enorme fortuna anche in ambito cinematografico, da It a Il miglio verde, da Le ali della libertà a Shning. Capolavori indiscussi in libreria e al cinema. Come scegliere, allora? Seguendo la linea che ha ispirato questo blog: “…solo romanzi, classici e nuove uscite, con meno di quattrocento pagine. Libri brevi, ma indimenticabili“. Allora, inizio subito con Carrie, il primo romanzo del Re, quello che ha dato il via ad una strepitosa carriera che non ha mai avuto battute di arresto. Poco più di duecento pagine per un romanzo pensato come un racconto e in cui lo scrittore non credeva molto. La moglie Tabitha, la prima lettrice dei libri di Stephen King, però, l’ha convinto a farne un romanzo e a proporlo ad un editore.

Per lei è la dedica di Carrie, pubblicato nel 1974, che ha il primato di essere uno dei libri più censurati nelle scuole americane, dove è ambientato. La protagonista è proprio un’adolescente, Carrie, diversa dai suoi coetanei con i quali non riesce a comunicare a causa di un’educazione molto rigida e di una madre integralista cattolica. La ragazza passa la maggior parte del tempo isolata in casa, finché le capacità telecinetiche di cui è dotata danno una svolta inquietante alla sua vita. Ad intuire le potenzialità cinematografiche di uno dei migliori libri di Stephen King è stato Brian De Palma che, nel 1976, ha diretto e prodotto Carrie. Lo sguardo di Satana. Nel 1999 è uscito Carrie 2. La furia e due remake, Carrie nel 2002 e Lo sguardo di Satana. Carrie nel 2013.
Altri libri di King: La lunga marcia e Misery

Sebbene Carrie sia stato pubblicato nel 1974 e La lunga marcia nel 1979, quest’ultimo è il primo romanzo scritto da King, che lo ha iniziato durante il primo anno di Università (1966-1967). Anche in questo libro, ambientato negli Stati Uniti in un futuro distopico, non troppo lontano, protagonisti sono i ragazzi. In particolare cento volontari che, ogni anno, partecipano ad una lunga macia dai confini del Canada fino a Boston, organizzata da un governo totalitario e militare. Non si possono commettere errori: chi cambia il ritmo di marcia viene ucciso senza pietà. Il vincitore riceve tutto ciò che desidera nella vita. Questo è uno dei libri di Stephen King pubblicato con lo pseudonimo di Richard Bachman. Dopo la rivelazione della vera identità dell’autore, La lunga marcia, con altri tre racconti brevi, finisce nella collezione The Bachman Books. In lavorazione la trasposizione cinematografica diretta dal regista norvegese André Øvredal.

Un altro lavoro di Richard Bachman doveva essere Misery, pubblicato nel 1987. Anche questo tra i migliori libri di Stephen King, nasceva come racconto, ma la complessità dei personaggi e della storia hanno fatto cambiare idea all’autore. Chi può dimenticare l’infermiera psicopatica Annie, resa perfettamente da Kathy Bates, tanto da meritare l’Oscar, nel film del 1990 Misery non deve morire? Paul Sheldon, autore di una serie di romanzi con protagonista Misery, a causa di un incidente d’auto finisce a casa di Annie, fan numero uno della saga. I nodi vengono al pettine quando l’infermiera scopre che, nell’ultimo libro, Sheldon ha ucciso la sua eroina. Tra terribili torture lo costringe a distruggere il manoscritto e scriverne un altro con Misery viva. Un horror psicologico che non si può non leggere e la cui trasposizione sul grande schermo non delude.
Stephen King ha scritto anche On Writing. Autobiografia di un mestiere, un saggio imperdibile per chi vuole diventare scrittore.
La stupidità è una delle due cose che riconosciamo meglio col senno di poi. L’altra sono le occasioni perdute.
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