Ci sono libri destinati a diventare classici, ma il loro percorso non è sempre lineare. Il caso del Gattopardo nella letteratura italiana è la rappresentazione di questo. Giuseppe Tomasi di Lampedusa, storia di un capolavoro e di un abbaglio editoriale che ha rischiato di lasciare in un cassetto un’opera amata da milioni di lettori. Rifiutato da più editori, pubblicato solo dopo la morte dell’autore e poi consacrato come uno dei capolavori letterari sottovalutati della letteratura italiana. Oggi, Il Gattopardo è un bestseller internazionale, tradotto in decine di lingue e studiato nelle scuole. La storia editoriale del Gattopardo dimostra quanto sia difficile per alcuni autori vedere riconosciuto il proprio valore.
Il suo successo è stato amplificato dalle trasposizioni cinematografiche e televisive: il celebre film di Luchino Visconti del 1963, con Burt Lancaster, Claudia Cardinale e Alain Delon, ha reso ancora più iconica la storia del principe di Salina, don Fabrizio. Nel 2025, una nuova serie Netflix riporta in tv Il Gattopardo, con una rilettura moderna di un’opera che continua ad affascinare. Andata in onda ieri sera, la serie, prodotta da Netflix Italia, si propone di esplorare il contesto storico con un linguaggio visivo più contemporaneo, arricchendo il racconto con nuove prospettive sui personaggi e sulla società siciliana dell’epoca. Nel cast troviamo Kim Rossi Stuart che veste i panni del principe Fabrizio Corbera, Saul Nanni quelli del nipote Tancredi, Deva Cassel, figlia d’arte di Vincent Cassel e Monica Bellucci, e Benedetta Porcaroli che interpretano rispettivamente la bella e parvenù Angelica, e Concetta, la timida figlia del principe segretamente innamorata del cugino garibaldino.
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ToggleIl Gattopardo, il significato dell’opera e i tanti rifiuti editoriali

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Questo dimostra ancora una volta l’importanza de Il Gattopardo e il suo impatto nella letteratura mondiale. Ma come è possibile che un’opera così importante sia stata inizialmente scartata? Giuseppe Tomasi di Lampedusa, aristocratico siciliano, scrisse Il Gattopardo tra il 1955 e il 1957, ispirandosi alle vicende della sua famiglia nel contesto del Risorgimento. Il protagonista, il principe Fabrizio Salina, assiste impotente al declino dell’aristocrazia siciliana mentre la borghesia emergente prende il sopravvento. La celebre frase del romanzo, “Se vogliamo che tutto rimanga com’è, bisogna che tutto cambi”, riassume perfettamente il senso di trasformazione e immobilismo che caratterizza la storia.
Convinto della validità del suo lavoro, Giuseppe Tomasi di Lampedusa inviò il manoscritto a due delle case editrici più prestigiose dell’epoca: Mondadori ed Einaudi. Entrambe lo rifiutarono. Il giudizio di Elio Vittorini per Einaudi fu lapidario: “Un’opera troppo vecchia, che non interessa il pubblico di oggi”. Questo è un esempio di errori editoriali nella storia, che hanno rischiato di far sparire un capolavoro.
Non solo il romanzo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa: perché i grandi libri vengono rifiutati?
La storia della pubblicazione di Il Gattopardo non è un caso isolato. Anche altri libri famosi rifiutati dalle case editrici sono stati scartati prima di trovare un editore disposto a credere in loro.
“Harry Potter e la pietra filosofale” di J.K. Rowling

Il libro fu rifiutato da dodici editori. Oggi è una delle saghe più famose della storia, ma il primo volume, che narra la storia del giovane mago e del suo ingresso nella scuola di magia di Hogwarts, fu considerato poco commerciale e inadatto a un vasto pubblico. Solo l’intuizione della piccola casa editrice Bloomsbury portò alla pubblicazione e al successivo fenomeno globale.
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“Il giovane Holden” di J.D. Salinger

Lo scrittore incontrò numerosi ostacoli prima della pubblicazione. La storia di Holden Caulfield, un adolescente ribelle che critica l’ipocrisia della società, fu considerata troppo controversa per il linguaggio e i temi trattati, come il disagio giovanile e la crisi esistenziale. Dopo molte difficoltà, il libro divenne un’icona della letteratura.
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“Gente di Dublino” di James Joyce

I Dublinesi (chiamato pure in questo modo) fu respinto per anni a causa dei suoi contenuti considerati troppo controversi. La raccolta di racconti descrive in modo crudo e realistico la vita a Dublino nei primi del Novecento, affrontando temi come la paralisi sociale e la frustrazione personale. Il realismo spietato del libro spaventò gli editori, ma oggi è considerato una pietra miliare della letteratura moderna.
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Ma perché i grandi libri vengono rifiutati? Le ragioni possono essere molteplici:
- I trend editoriali influenzano le scelte. Gli editori spesso puntano su generi e temi che sono già popolari, mentre le opere innovative possono sembrare rischiose e difficili da vendere.
- Un libro può essere troppo avanti per il suo tempo. Alcuni romanzi, come Il Gattopardo, vengono compresi e apprezzati solo anni dopo la loro pubblicazione.
- Le valutazioni editoriali non sono infallibili. Gli editori devono analizzare centinaia di manoscritti e, per quanto esperti, possono non cogliere subito il potenziale di un’opera.
- Il mercato editoriale è altamente competitivo. Molti romanzi eccellenti non riescono a emergere semplicemente perché non trovano spazio in un mercato saturo.
- L’autore può non avere visibilità. Spesso gli editori prediligono autori già conosciuti o con un seguito, mentre esordienti senza un nome consolidato possono essere ignorati.
La svolta: la pubblicazione postuma, il Premio Strega e oggi la serie de Il Gattopardo su Netflix
Dopo la morte di Giuseppe Tomasi di Lampedusa nel 1957, il manoscritto venne segnalato da Elena Croce a Feltrinelli. L’editore ne intuì subito il valore e decise di pubblicarlo nel 1958. Fu un successo immediato. L’anno successivo Il Gattopardo vinse il Premio Strega, che lo consacrò come uno dei più bei romanzi del Novecento.
Questo è uno dei tanti esempi di pubblicazione postuma di libri che hanno ottenuto successi tardivi nella letteratura. Il libro divenne un bestseller mondiale, vendendo milioni di copie e venendo tradotto in oltre quaranta lingue. La sua importanza ha continuato a crescere nel tempo, fino a diventare un punto di riferimento per la letteratura italiana e internazionale. La recente serie Netflix testimonia quanto la sua storia e i suoi temi siano ancora attuali.
Cosa possiamo imparare da questa storia?
Se Il Gattopardo fosse rimasto inedito, il mondo avrebbe perso un libro meraviglioso e attualissimo, sebbene scritto 70 anni fa. Questa vicenda ci insegna che:
- Il rifiuto editoriale non significa che un libro non abbia valore. Molti scrittori famosi rifiutati prima del successo hanno affrontato numerosi ostacoli prima di ottenere riconoscimento.
- La perseveranza è fondamentale nel mondo dell’editoria. Continuare a credere nella propria opera può fare la differenza.
- A volte il pubblico riconosce il valore di un libro prima degli editori. Le opere che sembrano non adatte al mercato di oggi possono diventare i classici di domani.
Se scrivi e temi il rifiuto, ricorda Il Gattopardo perché è stato rifiutato dagli editori prima che il mondo ne riconoscesse la grandezza. E oggi, Il Gattopardo è un romanzo leggendario.
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