Loading...
Cerca

Classici della letteratura, violenza sulle donne: libri da leggere il 25 novembre

Classici della letteratura violenza sulle donne

Tra pochi giorni, il 25 novembre, si celebrerà la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, e come ogni anno ci troviamo a riflettere su un tema purtroppo ancora attuale: la violenza di genere e i femminicidi, un fenomeno che continua a colpire soprattutto in Italia. Il tema della violenza è spesso affrontato da scrittrici e scrittori e molti classici della letteratura sulla violenza sulle donne raccontano storie di sofferenza e ribellione, rivelando radici culturali che si sono trasmesse nel tempo.

Autori come Shakespeare, Hardy e Ibsen, ma non solo, attraverso personaggi femminili indimenticabili, esplorano e denunciano la violenza e il controllo sociale, offrendo spunti di riflessione ancora oggi preziosi. I classici della letteratura sulla violenza sulle donne sono una lente critica sulla società, capaci di smascherare le radici profonde di comportamenti e norme che, anche a distanza di secoli, influenzano la vita delle donne.

Risalire alle origini di queste ingiustizie attraverso libri classici sulla violenza sulle donne e sulla condizione femminile in generale ci offre un’opportunità preziosa per comprendere come il problema della violenza sulle donne non sia solo di oggi, ma sia stato, e in certi casi sia tuttora, profondamente radicato nella cultura.

Le varie forme di violenza sulle donne nei classici della letteratura

Moto spesso esiste un forte connubio tra autori famosi e temi sociali e questo è sempre accaduto. Nei grandi classici della letteratura sulla violenza sulle donne, infatti, l’oppressione femminile viene rappresentata in diverse forme: fisica, psicologica e sociale. Ogni storia di questi classici sulla condizione femminile offre uno sguardo sulle vite delle protagoniste, sottolineando il peso delle norme culturali e sociali che giustificano il loro dolore. In alcune opere i personaggi femminili sono vittime di abusi fisici, ma spesso la violenza psicologica e la manipolazione emotiva hanno un impatto altrettanto devastante. Ecco, allora, come viene rappresentata e raccontata la violenza psicologica e fisica nei libri di William ShakespeareHenrik IbsenThomas Hardy.

Shakespeare: rappresentazione e denuncia della violenza di genere

Tra i classici della letteratura sulla violenza sulle donne, le opere dell’autore inglese offrono una rappresentazione potente di dinamiche di abuso. Shakespeare, con la sua abilità di narrare drammi umani profondi in romanzi classici e oppressione femminile, tratteggia personaggi iconici come Desdemona e Ofelia, le cui vite sono segnate da relazioni tossiche e pressioni esterne.

Otello

Classici della letteratura e violenza contro le donne

In questa tragedia del 1603, Desdemona è vittima di una terribile violenza psicologica: il marito Otello, alimentato dalla gelosia e dalla manipolazione di Iago, la accusa e la opprime fino a distruggerla. La sua storia è un riflesso del potere maschile che priva le donne della loro autonomia, un tema che risuona ancora oggi, purtroppo. Quindi, classici della letteratura e diritti delle donne vanno di pari passo già da secoli, considerando anche che Shakespeare per scrivere Otello partì dalla raccolta di novelle Ecatommiti di Giambattista Giraldi Cinzio, vissuto un secolo prima di lui.

VUOI LEGGERE L’ANTEPRIMA DI OTELLO? CLICCA QUI.

Amleto

letteratura classica e violenza di genere

Anche in Amleto, troviamo un esempio di violenza emotiva attraverso il personaggio di Ofelia, costretta in un ruolo di sottomissione. La sua vita è guidata dagli uomini che la circondano, e la sua ribellione viene soffocata fino al tragico epilogo. Shakespeare, pur appartenendo a un’altra epoca, sfida le norme sociali e rivela la realtà delle donne intrappolate in dinamiche di potere che ne annullano la loro volontà.

VUOI LEGGERE L’ANTEPRIMA DI AMLETO? CLICCA QUI.

Altri libri da leggere in occasione del 25 novembre

I personaggi femminili nei classici della letteratura spesso sono vittime di violenza e di femminicidio come le protagoniste di La mite di Dostoevskij Sonata a Kreutzer di Lev Tolstoj

E ci sono anche storie di donne che si ribellano alla violenza domestica come la protagonista di La signora di Wildfell Hall di Anne Brontë, sorella di Charlotte ed Emily, pubblicato nel 1848, racconta la storia di Helen Graham che lascia il marito violento e alcolizzato. Un tema coraggioso e rivoluzionario per l’epoca, tanto che le accurate descrizioni della brutalità dell’uomo e il linguaggio scurrile della narrazione furono molto criticati. La figura del marito è ispirata a quella del fratello di Anne.

Infine, ci sono autori come Hardy e Ibsen che in modo diretto e senza sconti offrono una critica sociale nella letteratura classica, mettendo in luce la condizione femminile e sfidando le aspettative di genere dell’epoca. Questi autori usano la loro narrativa per aprire un dialogo su temi che oggi definiamo di diritti delle donne, un concetto rivoluzionario per il loro tempo.

Hardy e la critica alla società: il caso di Tess

opere di letteratura classica e violenza sulle donne

Il romanzo del 1891 di Thomas Hardy ha per protagonista una giovane donna vittima delle ingiustizie sociali e morali del tempo. Tess subisce sia abusi fisici che sociali, diventando un simbolo della fragilità delle donne di fronte alle rigide aspettative della società. La sua esperienza è una critica aperta a un sistema patriarcale che giustifica lo sfruttamento femminile e priva le donne dei loro diritti fondamentali. La sua opera è uno specchio di un’epoca che continua a riecheggiare, un invito per il lettore moderno a riflettere sulle eredità culturali che ancora influiscono sulla condizione delle donne.

VUOI LEGGERE L’ANTEPRIMA DI TESS DEI D’UBERVILLE? CLICCA QUI.

Manipolazione psicologica nei classici: il dramma delle donne in Ibsen

personaggi femminili nei classici della letteratura

Questo dramma del 1879 racconta la storia di Nora, una donna apparentemente felice ma in realtà vittima di una manipolazione psicologica sottile e pervasiva. Intrappolata in un matrimonio che non le permette di esprimere la propria personalità, Nora è costretta a vivere una vita di subordinazione. La sua casa è una prigione che nasconde il controllo psicologico del marito, un legame che le impedisce di essere veramente libera. Ibsen racconta la storia di una donna che si ribella e che, con coraggio, decide di lasciare il marito per ritrovare la propria identità. Questo gesto, scandaloso per l’epoca, è il simbolo della rivendicazione dei diritti delle donne, un messaggio che il lettore contemporaneo non può ignorare.

VUOI LEGGERE L’ANTEPRIMA DI CASA DI BAMBOLA? CLICCA QUI.

La sfida dei classici alle norme di genere e culturali

I grandi classici della letteratura non solo rappresentano la violenza, ma sfidano anche le norme che la rendono accettabile. Questi autori e autrici non si limitano a descrivere le esperienze delle donne, con le loro opere letterarie sulla violenza di genere criticano attivamente la società patriarcale che permette e giustifica tali abusi. 

Letteratura classica e denuncia della violenza, quindi, come mezzo per portare alla luce le sofferenze delle donne e per offrire un’immagine della resilienza femminile. Leggere oggi queste storie significa riscoprire la loro forza come messaggi di uguaglianza e di rispetto. La loro voce è un monito che attraversa i secoli e ci ricorda che la lotta per la parità di genere è ancora in corso.

Qualche giorno fa ho letto che per il 32% delle ragazze la gelosia è il segno che il partner ci tiene. Mi ha sconvolta il fatto che il senso di possesso venga scambiato per attenzione e amore, quindi è importante raccontare storie di donne che non si sono fatte ingabbiare e hanno sfidato gli stereotipi. Purtroppo, le donne vittime degli uomini sono tante e nell’antologia Ritratti di donne 2 ho raccontato la storia di una di loro: Rosemary Kennedy vittima di un’immensa tragedia causata da un uomo, suo padre. ho raccontato il momento più drammatico della sua vita 👇🏻👇🏻👇🏻

Tanto più la mano che ci colpisce ci è cara, tanto più sentiamo il colpo.

Madeleine de Puisieux

Mi auguro di averti dato dei consigli utili. Se questo articolo ti è piaciuto condividilo cliccando uno dei bottoni qui sotto o inviane il link ad un’amica o un amico cui potrebbe interessare. In questo modo contribuirai anche a far crescere questo blog e il mio progetto. Grazie

Continua a seguirmi...

Iscriviti alla newsletter

Iscrizione newsletter

...e condividi questo articolo sui tuoi social:

Lascia un commento

Your email address will not be published.

You may use these <abbr title="HyperText Markup Language">html</abbr> tags and attributes: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>

*